La collezione di Lucia e Silvio Arcelloni permette di ammirare la squisita bellezza di queste piccole statuine di terracotta, mingqi, spesso dipinte con pigmenti minerali su ingobbio bianco o inve-triate a tre colori, che offrono una viva rappre-sentazione dei costumi sotto la dinastia Tang (618 – 907), uno dei momenti più importanti della antica storia cineseÈ un mondo in cui non valgono solo gli uomini – politici o guerrieri o letterati confuciani impie-gati dell’impero – ma anche le sovrane come le concubine, le belle fanciulle che nascondono l’ambizione nella loro perfezione di porcellana, partecipano in prima persona ai cambi, anche violenti, di potere. Allora la dama di corte vale quanto la danzatrice, oppure la giocatrice di polo piuttosto che la suonatrice: dietro queste piccole forme squisite si intravede un mondo di grande raffinatezza e cultura, uno dei grandi periodi dell’arte classica cinese.
Un mondo remoto – fissato nell’immobilità di queste delicate statuette – in cui fioriscono anche i poeti: Li Po e Du Fu, forse i massimi poeti classici dell’epoca Tang. Dall’introduzione di Laura Novati.