Le origini dei colori tradizionali del Giappone si perdono nell’antichità. Dal fiore di ciliegio al bambù fuligginoso, dal verde aghi di pino alla vasta gamma dei marroni tè, i loro nomi evocano il fascino che da sempre la natura e il mutare delle stagioni esercitano sulla sensibilità giapponese. Inizialmente adottati nell’abbigliamento per indicare il rango, i colori tradizionali hanno visto i loro significati espandersi nel corso del tempo fino a includere oggi ogni sorta di oggetto di design.
« Wa », in giapponese, rimanda al concetto di armonia e pace, ma è anche sinonimo del Giappone e della sua cultura. Per questo è stato scelto come chiave di lettura per riferirsi a quella « giapponesità » che l’Occidente identifica come paradigma di bellezza e che nel campo del design si traduce nella semplicità delle forme, nell’utilizzo di materiali naturali, ma anche in un’attitudine interiore nei confronti dell’artigianato, dell’arte e della vita in generale.
Dai kimono alle scatole da cibo laccate, dai ventagli alle ceramiche Raku, passando per i pezzi classici di maestri come Shiro Kuramata e Sori Yanagi senza tralasciare le produzioni di stilisti contemporanei e designer emergenti, le 250 opere si susseguono tracciando deliziosi parallelismi tra passato e presente, tra forme e materiali, in un gioco di irregolarità e asimmetrie, di pieni e vuoti, per guidare il lettore in un bellissimo viaggio alla scoperta dello spirito del Sol Levante.
Rossella Menegazzo è professore associato in Storia dell’Arte dell’Asia Orientale presso l’Università degli Studi di Milano. Coordinatrice scientifica e curatrice di diverse esposizioni e convegni sull’arte e la cultura asiatica. Stefania Piotti ha lavorato come traduttrice e coordinatrice scientifica in varie mostre sull’arte giapponese e come editor di testi italiani e inglesi quali Imaï (Gian Carlo Calza, Electa, 1998), Hokusai (Gian Carlo Calza, Phaidon, 2004) e Japan Style (Gian Carlo Calza, Phaidon, 2007).