Testo di Silvana D’Angelo
Acqueforti di Federica Galli
Disegni di Guido Scarabottolo
Postfazione di Laura Bosio
Mi riconosco nell'uomo di Guido Scarabottolo, la solitudine davanti all'intrico capovolto degli alberi e delle case, i colori che ti mutano addosso, il piccolo specchio dove si riflettono immagini mobili di te e del mondo...
Mi riconosco nei testi liquidi di Silvana D'Angelo:
Camminavano, camminavano...
Tutto era distante, niente irraggiungibile.
A vederli da lontano sembrava scivolassero a pelo d'acqua. Un miracolo.
Si distinguevano dagli alberi perché non stavano mai fermi. Come formiche nel loro piccolo mondo...
Mi riconosco nelle acqueforti di Federica Galli, di un azzurro inafferrabile, libere nella gestualità e precise nell'invisibile scavo, fatto di incroci, di linee ravvicinate, di confini netti eppure impalpabili fra le varie zone di morsura aperta, qualcosa di non detto che nella stampa si rivelerà, spettacolo del mondo...