Le origini dei colori tradizionali del Giappone si perdono nell’antichità. Dal fiore di ciliegio al bambù fuligginoso, dal verde aghi di pino alla vasta gamma dei marroni tè, i loro nomi evocano il fascino che da sempre la natura e il mutare delle stagioni esercitano sulla sensibilità giapponese. Inizialmente adottati nell’abbigliamento per indicare il rango, i colori tradizionali hanno visto i loro significati espandersi nel corso del tempo fino a includere oggi ogni sorta di oggetto di design.
Questo volume celebra una selezione di 200 colori (iro, in giapponese), ciascuno esemplificato da uno o più oggetti che vanno dai kimono del XVI secolo alle sedute contemporanee, dagli utensili da cucina alle più raffinate ceramiche. Accanto a creatori quali Naoto Fukasawa, Issey Miyake e Reiko Sudo ritroviamo talenti meno noti o del tutto sconosciuti che hanno dato forma a una peculiare e durevole tradizione del design nipponico, tra tecniche artigianali ancestrali e tecnologie d’avanguardia. Ogni colore è contestualizzato da un breve testo descrittivo sulle sue origini e sull’influenza che ha esercitato in vari ambiti, con notizie sui pigmenti da cui venivano ricavate le pregiate tinture (come l’onnipresente blu indaco), o sui personaggi storici che hanno reso popolari alcune tonalità, come il maestro della cerimonia del tè Sen no Rikyū.
Scritto da Rossella Menegazzo, già co-autrice di "WA - L’essenza del design giapponese".