Sull'eremitismo. Solitudine tra i ghiacci di Norvegia Sull'eremitismo. Solitudine tra i ghiacci di Norvegia Sull'eremitismo. Solitudine tra i ghiacci di Norvegia Sull'eremitismo. Solitudine tra i ghiacci di Norvegia

Edoardo Lughi

Sull'eremitismo. Solitudine tra i ghiacci di Norvegia

Seipersei, Siena — 2024
SFr. 35.00
Pages: 96
Edition: First edition 
Dimensions: 16 x 20 cm
Language: Italian
ISBN: 9791281174191

 

Ricordo perfettamente gli sguardi di amici e familiari quando ho detto loro di questo viaggio, nonché i motivi per cui volevo partire: scrivere, isolarmi da tutto e tutti, scoprirmi un po’ di più.

Bocca a labbra strette, sopracciglia alzate e occhi che, per un istante spalancati, esprimevano giudizi ben chiari: tra i più comuni troviamo «ma chi te lo fa fare», «cosa ci vai a fare fin lassù» e così via. Uno in particolare, spesso detto per il suo significato neutro e per non sbilanciarsi in sentenza, a posteriori mi ha fatto riflettere parecchio: «che coraggio a isolarti da tutti così». Una frase che, per interpretarla, ha stuzzicato parecchio il mio sesto senso, complice l’irrefrenabile voglia di capire i motivi che la tal persona aveva di dirmela. In alcuni casi ci ho intravisto freddezza: sei ai limiti dell’incoscienza, è una perdita di tempo, (soprattutto in questa fase della vita in cui dovresti pensare a fare solo cose costruttive!), smetti di vivere con la testa fra le nuvole, nel mondo dei sogni.

In altri casi, invece, ho percepito rispetto, germogliato tuttavia da una velata tristezza che, con il passare degli anni, percepisco sempre di più nelle persone che incontro; un sentimento vero, quel rispetto provato per la mia scelta, figlio però di menti stanche per la frenesia a cui il sistema occidentale ci ha incatenato.

Tutti quanti. Una landa di occhi spenti che, paradossalmente, ha dato vita alla fiamma che mi ha spinto a partire.

Così, mi sono preso una pausa dal mondo. Dal mio, perlomeno.

Ho preso un aereo e mi sono trasferito per qualche mese nell’isola di Vannøya, all’estremo Nord della Norvegia. Una scelta presa nel pieno della Notte Polare, il periodo in cui il Sole non sorge mai oltre l’orizzonte. Ho scelto il buio poiché, semplicemente, avevo un altro buio da contemplare. Sempre il mio, che per sillogismo ho pensato fosse l’ambiente migliore in cui affrontare questa sfida. 

From the same publisher
back to top